Pensare la diagnosi in età evolutiva: Un metodo psicoanalitico negli interventi rivolti a famiglie con figli diagnosticati nell’area dell’apprendimento

Abstract

Si assiste, negli ultimi anni, a un considerevole aumento delle diagnosi legate alle abilità scolastiche, tra cui i Disturbi Specifici dell’Apprendimento, rivolte a bambini e ragazzi. Questo evento ha una portata rilevante nella convivenza sociale, in quanto coinvolge famiglie, scuole e servizi socio-sanitari che si trovano di fronte a continue riorganizzazioni per occuparsi del problema. Nel contributo si intende focalizzare l’attenzione sugli interventi messi in campo da servizi e professionisti, sviluppando in particolare una riflessione sulla funzione dell’intervento psicologico-clinico. Data la matrice neuropsicologica di questa categoria diagnostica, lo psicologo è spesso convocato a intervenire con attività di valutazione, certificazione e trattamento riabilitativo. Al contempo, le famiglie con figli diagnosticati nell’area dell’apprendimento si rivolgono sempre di più a professionisti come i tutor dell’apprendimento, ruolo spesso svolto da psicologi, chiedendo di essere aiutate nella gestione dello studio a casa e nel realizzare una collaborazione con la scuola. Si sostiene l’ipotesi che la domanda di queste famiglie sia di dare parola alle emozioni con cui si vive l’esperienza della diagnosi e a come queste riorganizzano le relazioni all’interno della famiglia stessa e con i contesti del figlio. Si propone che la psicologia possa occuparsi di queste domande attraverso un modello psicoanalitico che vede come oggetto dell’intervento non la correzione del comportamento, ma lo sviluppo della relazione tra l’individuo e il contesto.