Diagnosticare o intervenire

Autori

  • Renzo Carli SPS Studio di Psicosociologia, Roma, Italia

Parole chiave:

diagnosi, disturbo oppositivo provocatorio (DOP), DSM, bambini, intervento psicologico.

Abstract

Abstract With the arrival of the DSM in clinical psychological culture, diagnosis assumes alarming fashions due to its tendency to increase unchanging labels upon those who are subjected to diagnosis, without any demand: people with mental illness and children. In particular we aim to analyze diagnosis in children, especially referred to Oppositional defiant disorder (ODD). This diagnostic practice which ignores the relational and contextual setting might bring to dangerous issues.  Abstract La diagnosi, con l’avvento del DSM entro la cultura psicologica, ha assunto vesti preoccupanti nel suo moltiplicare etichette invarianti a carico di chi subisce la diagnosi stessa, senza alcuna domanda al proposito: i malati mentali e i bambini. Nel lavoro si analizza in particolare la diagnosi a carico dei bambini. Con particolare riferimento al Disturbo oppositivo provocatorio (DOP). Pratica diagnostica che, ignorando l’ambito relazionale e contestuale del “disturbo”, può assumere aspetti di pericolosità problematici.

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Pubblicato

29.12.2016

Come citare

Carli, R. (2016). Diagnosticare o intervenire. Quaderni Di Psicologia Clinica, (2), 4–18. Recuperato da https://quadernidipsicologiaclinica.com/index.php/quaderni/article/view/649

Fascicolo

Sezione

Articoli