Malinteso

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Gabriele Profita

Abstract

Il malinteso, nella sua impalpabilità, si propone come vero protagonista del mondo contemporaneo. Esso si mostra nei suoi effetti e si nasconde nelle sue origini. Il malinteso appartiene al momento presente ma si rivela sempre in un secondo momento, quando degenera nel conflitto e nell’interruzione delle interazioni. L’ipotesi del mio lavoro è che la diffusione del malinteso, nella realtà quotidiana delle relazioni umane e sociali, debba ricercarsi nell’assenza di un quadro certo e definito, in una realtà sociale che è priva di riferimenti stabili. Il dispositivo clinico, che nel lavoro di cura è la base di ogni intervento, nell’incertezza del quadro generale, nella trasmutazione dei valori di nietzeschiana memoria, abbisogna di costanti ridefinizioni e in assenza di ciò moltiplica i malintesi soprattutto quando si confrontano, nella relazione clinica, persone che riportano mondi culturali diversi. 

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Come citare
Profita, G. (2013). Malinteso. Rivista Di Psicologia Clinica Archivio, (2). Recuperato da https://quadernidipsicologiaclinica.com/index.php/rpc-archivio/article/view/1237
Sezione
Contributi Teorici