Amicizia come paradigma della socialità

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Vincenzo Padiglione

Abstract

Nel postmoderno il legame sociale è più debole e abbiamo rinunciato all’idea di progresso. La reciprocità, sinora attribuita alle istituzioni primarie e alle società fondate sulla parentela, oggi è più vicina a noi. Per sconfermare l’allarme sociale, è divenuta l’ingrediente base del vivere umano. Non la cerchiamo più nei macrosistemi e in regole universali, ma nella quotidianità e in specifiche realtà, dotate di loro sistemi di cooperazione. In questo lavoro si propone in proposito una specifica tesi, dove si ancora, seppure con prudenza, la dinamica culturale a quella storica e relazionale, e le fonti della reciprocità vengono rintracciate sia nella parentela che nell’amicizia. L’amicizia viene proposta come una relazione personale e prescelta, mantenuta volontariamente da soggetti che si considerano distinti ed eguali e che instaurano tra loro una reciprocità simmetrica, caratterizzata da una dichiarazione idealizzata di non strumentalità. Viene proposto come questo paradigma relazionale abbia costituito il riferimento ideale per le istituzioni occidentali e per le soggettività da esse sviluppate, uniformando con i suoi caratteri la struttura delle società e le forme del sapere. La socialità fine a se stessa proposta dal paradigma dell’amicizia, lungi dal costituire un fattore di inibizione all’agire sociale, ne rappresenta invece un efficace potenziamento. Infatti l’amicizia necessita di essere estrinsecata in azioni di reciproca e manifesta benevolenza.   

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Biografia autore

Vincenzo Padiglione, “Sapienza” University of Rome, Università degli studi di Roma “Sapienza”

Già Professore associato di Antropologia culturale, Antropologia museale, Etnografia della comunicazione presso la Facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università di Roma “Sapienza”. Email: [email protected]

Come citare

Padiglione, V. (2023). Amicizia come paradigma della socialità. Quaderni Di Psicologia Clinica, 11(1), 119-133. https://doi.org/10.82037/qpc.2023.924

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