La pratica psicologico-clinica in carcere: i limiti di un intervento acontestualizzato

Autori

  • Gemma Muredda

Parole chiave:

Carcere, Ser.T., Riforma Sanitaria 230/99, Intervento Psicologico-Clinico, Psicoterapia.

Abstract

Il presente contributo riguarda un tirocinio in psicoterapia psicoanalitica di circa due anni presso il Ser.T. di una Casa Circondariale di un Complesso giudiziario maschile. Con il tirocinio si intendeva individuare un modello di intervento psicologico-clinico entro la specificità di un contesto come quello penitenziario, tenendo presente il forte cambiamento strutturale e culturale che sta attraversando: le attività entro cui si interviene passano dal sistema penitenziario a quello sanitario. Attraverso la resocontazione di un caso, verranno proposte le criticità dell'intervento se ignora la relazione tra individuo e contesto e non fa riferimento alla specificità della cultura in cui l'intervento stesso è inserito, ma si limita a vedere l'individuo esclusivamente entro un rapporto psicoterapeutico visto come acontestuale.

Biografia autore

Gemma Muredda

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Pubblicato

25.07.2014

Come citare

Muredda, G. (2014). La pratica psicologico-clinica in carcere: i limiti di un intervento acontestualizzato. Quaderni Di Psicologia Clinica, (1). Recuperato da https://quadernidipsicologiaclinica.com/index.php/quaderni/article/view/373

Fascicolo

Sezione

Articoli